Vengono realizzati spezzettando le mandorle e, insieme allo zucchero e l’acqua che si mettono a cuocere in un tegamino, (u puzunetto) rimestando continuamente. Quando l’impasto diventa caramelloso, lo si versa su un marmo di cucina, oleato e, prima che si rassodi, lo si taglia a strisce di 4/5 centimetri, per un centimetro di larghezza, oppure si fanno bastoncini. Dopo si passano in una soluzione di zucchero e nella granella di zucchero.
Perché questi dolcetti abbiano questo nome, non mi risulta da nessuna testimonianza. A Napoli sono detti purre ossa ’i muorti e ciò mi porta a pensare che il nome possa essere di fantasia per questi ossicini che non hanno avuto sepoltura perché di bimbi senza genitori, figli di nessuno, cioè figli ’i zoccole.
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http://www.angiecafiero.it/2010/10/15/la-tradizione-gastronomica-della-ricorrenza-dei-defunti/