Grazie a una diffida, Google Inc. ha deindicizzato dai risultati restituiti le pagine che contengono risultati per nome e cognome di Tiziana Cantone. Un po' di pace per la famiglia in particolare per la madre di Tiziana.
Gli avvocati del colosso di Mountain View mettono in evidenza come davanti al dolore di una madre, qualsiasi interesse svanisca.
Google e Youtube (Google interviene nella email anche per conto di Youtube che ha acquistato per 1,7 miliardi di dollari), hanno accettato di rimuovere gli Url che riconducono ai video e alle foto di Tiziana Cantone, la trentunenne che si è suicidata il 13 settembre a Mugnano, dopo essere finita nel tritacarne di internet con dei video dal contenuto hot, senza il suo consenso. Il risultato di resa dei colossi del web è ben poco, ma sono indicativi di un modo di agire diverso da quello stabilito da Facebook che ha impugnato la sentenza di condanna del tribunale di Napoli nord con il risultato di un secondo «no» pronunciato dai giudici. Peraltro definitivo e non impugnabile.