L’iconoclastia napoletana invade pure il linguaggio. Fino al 1700 le inumazioni erano fatte in nicchie a forma di sedia con sotto un vaso (le «cantarelle») su cui il cadavere si disponeva seduto allo scopo di «asciugare» per colatura. Da questa usanza s’è generata la colorita offesa "Puozza sculà".